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Armenia Luoghi da scoprire Yerevan La Fabbrica del Brandy

La Fabbrica del Brandy

Il paese incantato del cognac armeno famoso in tutto il mondo, organizza divertenti visite guidate con generosi assaggi nel suo caratteristico stabilimento sul Fiume Hrazdan. La Yerevan Brandy Company oggi fa parte del gruppo francese Pernod-Ricard. Le cantine dell’azienda contengono botti risalenti al XIX secolo. Le visite durano 75 minuti, compresa la degustazione e terminano nel negozio di souvenir.

Non c’è realmente molto da vedere durante un giro della fabbrica del brandy di Yerevan. Una volta che avete veduto una barilotto o bottiglia, quello seguente non è interamente differente. Ma una chiamata di un’ora nell'ambito di grande segno rosso del Ararat è un regalo agli altri sensi.

Prima che una parola sia detto; per esempio, prima che una guida racconti che il brandy armeno è stato nella produzione dal 1887 ed in questa fabbrica -dal 1953, l'odore del prodotto è già diventato una parte di voi.

Attraverso un piccolo giardino dell'uva e sopra l'asfalto del cortile, l'odore dolce, d'ebbrezza di brandy accoglie gli ospiti a questa parte superiore della collina.

Un'ora dopo, la stanza di assaggio attende, dove tutte le cose che avete sentito trovano la loro prova in tre bicchieri di brandy di tre annate differenti.

Per arrivarci, in primo luogo entrate in una zona di ricezione, dove imparate che il brandy armeno viene fatto soltanto dall'uva bianca da cinque varietà differenti.

Camminate lungo il viale di Charles Aznavour oltre i barilotti firmati dai dignitari che hanno visitato ed sono dati le loro proprie scorte.

Passerete, anche, «il barilotto di pace» e la guida gli dirà che quel brandy speciale sarà servito soltanto quando l'Armenia e l'Azerbaijan raggiungono un accordo di pace su Karabakh.

Il Primo Ministro di Bretagna Winston Churchill ha ammirato il brandy armeno. Josef Stalin spediva 300 bottiglie all'anno a Churchill. Gli ha trasmesso la roba delle 50 prove, perciò esso è denominato il brandy «del diplomatico».

Sembra che ci sia molta poesia che entra in brandy. Forse quello è perché esso passa la maggior parte della relativa vita sedendosi appena intorno, prestandosi al commento ed all'elogio iperbolico.

Quando entrate in una stanza in cui i più vecchi brandy «stanno riposando», godrete di un fenomeno conosciuto come «la parte degli angeli». È l’odore esaltante di evaporazione del brandy. Tre - quattro per cento si volatilizzano ogni anno attraverso la quercia in una stanza chiamata “Paradiso".

Nella stanza dell’assaggio la guida potrebbe dirgli che il bicchiere di brandy dovrebbe essere tenuto nella mano sinistra (più vicino al cuore). E quella là è una cultura di bere del brandy che trasforma l'atto in qualcosa vicino al culto.

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