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Il Museo di Sergei Parajanov

Sergei Parajanov (1924-1990) è uno dei produttori cinematografici più originali e applauditi dai critici. Parajanov era un genio con più del talento - la sua interpretazione visiva rara di cultura ha compreso tutto che avesse veduto, sentito o a che avesse resistito. Il suo lavoro era universale, illimitato, originale senza le analogie dirette nel mondo d’arte.

Essendo armeno di provenienza (Parajanian), il regista e` nato a Tbilisi e ha trascorso la maggior parte della sua carriera professionale a Kiev o Tbilisi. Si trasferi` a Yerevan dopo aver trascorso, negli anni ’70 e ’80, un lungo periodo in carcere in seguito a una condanna per immoralita`. Mentre alcuni dei suoi ammiratori internazionali ne chiedevano il rilascio (con scarsi resultati), la sua salute fu compromessa e nel 1990 Paradjanov mori`.

Ha avuto una fama internazionale con il film "Le Ombre degli Antenati Scordati" e "Il colore del Melograno", che era ed è a conforme a molti e molti discussioni e dibattiti. Fellini, essendo uno del regista principale e dell'amico di Parajanov, ha confessato che ha dovuto guardare ripetutamente la pellicola “il colore del melograno„ per capire il relativo significato.

L’eccentrico e interessante Museo di Sergei Paradjanov si trova nei pressi di Surb Sargis, non lontano dalla gola del Fiume Hrazdan. Il museo è stato aperto in 1991, un anno dopo la morte di Parajanov.

Qusta bella casa-museo espone divertenti e variopinti collage nonche` sculture realizzate utilizzando gli oggetti piu` disparati, oltre a schizzi e disegni per I suoi film.
L'accumulazione e gli archivi della mostra sono espanti continuamente.

Nel corso degli anni il museo ha organizzato 26 mostre, compreso quelli a Cannes, Salonicco, Tokyo, Mosca, Roma, Tehran e Bejing. Il direttore del museo, Zaven Sarkissian è un fotografo famoso e l’amico di Parajanov.

Parajanov stupisce il visore con l'immaginazione, la bellezza, la fantasia ed il livello artistico. La sua arte è stata vietata nei tempi dell'Unione Sovietica, è stato ignorato ed interpretato erroneamente, che era realmente un segno che per molta gente, gli artisti pure, la sua arte era troppo difficile ed ugualmente elevata da comprendere.